venerdì 18 luglio 2014

IO NON VADO AL MARE

Io non vado al mare, perché non mi diverto più. Era mercoledì mattina, una bella giornata di sole. Io, il mio costume nuovo, lo zaino sulle spalle, la mia macchina e la compagnia dei miei migliori amici (un'allegra brigata), volevo a tutti i costi fare il mio primo bagno. Dopo l'arrivo a Santa Tecla (Acireale), tutti in acqua. Acqua sporca come sempre. Acqua sporchissima. E tutti in acqua lo stesso, perché tanto è sempre così. Ad un tratto ho avvistato una creatura marina che galleggiva accanto a me: un assorbente. Non era la prima volta, anzi, ho già notato più volte che un gran numero di assorbenti popolano le nostre coste, insieme a fazzoletti sporchi, cerotti e tanti altri mammiferi. Ma quell'assorbente era diverso, aveva le ali. Era un volatile. Ecco, in quel momento ho maturato la mia decisione: io non vado più al mare.
Non ci vado più. Troppe volte sono andato a Santa Maria La Scala (ma anche Stazzo, Pozzillo, Capo Mulini) e ho visto quelle orribili bolle emergere in acqua ed espandersi, talvolta creando schiuma. E come tutti ho affermato: "Qualcuno ha lo scarico a mare". Adesso non basta. Adesso voglio sapere chi è, questo Qualcuno. Voglio sapere se anche lui si lamenta dell'inciviltà della gente; voglio sapere se ha una famiglia, dei figli che magari frequentano proprio quella spiaggia. Questo Qualcuno ci va al mare?
 Non vado al mare. Perché la nuova moda della gioventù catanese di fare i tuffi nel porticciolo di San Giovanni Li Cuti è una vera idiozia. Un'idiozia molto pericolosa. Perché quando ho visto un ragazzo tuffarsi da un'altezza di oltre sei metri in un punto dove il mare è profondo meno di un metro e mezzo, ho pensato: "Speriamo che non si faccia male". Quando ho visto lo stesso ragazzo compiere nuovamente quel gesto, non l'ho pensato più.
Io non vado al mare e non ci vanno neanche due ragazze lesbiche, cacciate da un lido di Catania perché si erano baciate in spiaggia. Per un bacio. Pregiudizi balneari ed eterno cortile delle commari. I responsabili del lido (Lido Azzurro) si sono giustificati sostenendo che le stesse regole valgono anche per gli etero. Oh bene. Perfetto: come se girassimo ancora con lo scecco, come se il Re Borbone non fosse decaduto. Così mi è passata la voglia di andare al mare.
Non vado al mare. Leggendo i dati diffusi da Legambiente, sarei un pazzo se ci andassi. Tutte le spiagge, da Aci Trezza a Fondachello, tutte sporchissime. La perentuale di feci (le feci!) è superiore al doppio dei parametri consentiti dall'UE. Nelle Aci si sente la mancanza di un depuratore: 11 comuni e ben 160mila abitanti rischiano una maximulta, oltre al fango. Puniti  come i maiali della maga Circe.
Io non vado al mare, perché tutto questo è il risultato di una cultura  barbarica e di decenni di politiche a dir poco criminali. E' proprio vero: la verità e la merda vengono sempre a galla.



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