A
scanso di equivoci, non voglio annoiare nessuno parlando di BCE, BTP,
spread, Eurobond o altre parole difficili. Non perché un po' di
istruzione sul tema non sia benigna (anzi!), ma, semplicemente,
perché la buona notizia è che da oggi l'Europa non è più un
problema.
Piano
con l'entusiasmo, poiché quello che scrivo non è confermato da
nessuna fonte autorevole. Al contrario, proprio in questi giorni
stanno volando gli stracci tra la Merkel e il ribelle Tsipras, con
l'unità dell'Europa che è messa a repentaglio. Ma forse la buona
notizia è proprio questa.
L'Europa
è un motivo di preoccupazione per chi ci vive: tedeschi, italiani,
spagnoli, ecc. Insomma, per gli europei - come Te che leggi - anche
se fa un po' impressione pronunciarla questa parola. Europei.
Per
il comune cittadino europeo (quello che non segue le vicende di
attualità e non si informa), l'Europa è un oggetto misterioso
ancora da decifrare. Magari è anche desiderabile, ma suscita timore
come tutto ciò che non si conosce bene.
L'Europa
è una donna, perché riesce sempre a farti sentire inutile,
infantile, immaturo. Ti tratta come un bambino.
L'Europa
è come una maestra che ti controlla i compiti per casa. Quando si
accorge che hai commesso un errore, lei non ti permette di
correggerlo ma strappa la pagina e ti obbliga a rifare tutto da capo.
Perché “così impari”.
L'Europa
è una ragazza, magari anche carina, che non ti concede il suo tempo
come vorresti e che disinnesca ogni tuo gesto, rendendoti innocuo.
Perché "con me ci sono delle regole". E non spiega
mai quali siano, queste benedette regole.
Ebbene,
giunge adesso per Te - cittadino europeo sconfortato - una bella
notizia. Si va ai materassi. La tensione politica all'interno
dell'Unione Europea è così grande che non si può più evitare di
affrontare il problema. Si scopriranno le carte e ci saranno due
possibilità:
1)
L'Unione Europea ci aiuterà, come un'insegnante che da tutta se
stessa anche agli alunni dell'ultimo banco. La crisi dell'euro
finirà e inizierà la ricrescita.
2)
Le cose andranno diversamente. L'Europa ci boccerà agli esami
dicendo che non siamo abbastanza studiosi per stare nella sua
classe. Usciremo dell'Euro Zona (o dall'UE direttamente), torneremo
alla Lira e dovremo cavarcela da soli.
Ciò
che dovremo sempre ricordare, comunque vada, è la prima delle Sette
Menzogne del Successo - da Anthony Robbins, "Come ottenere il
meglio da sé e dagli altri"- che dice:
"Tutto
quel che succede ha una ragione e uno scopo e possiamo servircene."
Se
capiremo le regole e ci mostreremo all'altezza della situazione,
l'Unione Europea si dimostrerà un grande progetto, capace di dare
entusiasmo ai popoli che l'hanno fondata. Se non andrà così, beh,
si vede che era destino. Non era fatta per noi, l'Europa.
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