mercoledì 18 febbraio 2015

L'EUROPA NON E' PIU' UN PROBLEMA

A scanso di equivoci, non voglio annoiare nessuno parlando di BCE, BTP, spread, Eurobond o altre parole difficili. Non perché un po' di istruzione sul tema non sia benigna (anzi!), ma, semplicemente, perché la buona notizia è che da oggi l'Europa non è più un problema.
Piano con l'entusiasmo, poiché quello che scrivo non è confermato da nessuna fonte autorevole. Al contrario, proprio in questi giorni stanno volando gli stracci tra la Merkel e il ribelle Tsipras, con l'unità dell'Europa che è messa a repentaglio. Ma forse la buona notizia è proprio questa.
L'Europa è un motivo di preoccupazione per chi ci vive: tedeschi, italiani, spagnoli, ecc. Insomma, per gli europei - come Te che leggi - anche se fa un po' impressione pronunciarla questa parola. Europei.
Per il comune cittadino europeo (quello che non segue le vicende di attualità e non si informa), l'Europa è un oggetto misterioso ancora da decifrare. Magari è anche desiderabile, ma suscita timore come tutto ciò che non si conosce bene.
L'Europa è una donna, perché riesce sempre a farti sentire inutile, infantile, immaturo. Ti tratta come un bambino.
L'Europa è come una maestra che ti controlla i compiti per casa. Quando si accorge che hai commesso un errore, lei non ti permette di correggerlo ma strappa la pagina e ti obbliga a rifare tutto da capo. Perché “così impari”.
L'Europa è una ragazza, magari anche carina, che non ti concede il suo tempo come vorresti e che disinnesca ogni tuo gesto, rendendoti innocuo. Perché "con me ci sono delle regole". E non spiega mai quali siano, queste benedette regole.
Ebbene, giunge adesso per Te - cittadino europeo sconfortato - una bella notizia. Si va ai materassi. La tensione politica all'interno dell'Unione Europea è così grande che non si può più evitare di affrontare il problema. Si scopriranno le carte e ci saranno due possibilità:
    1) L'Unione Europea ci aiuterà, come un'insegnante che da tutta se stessa anche agli alunni dell'ultimo banco. La crisi dell'euro finirà e inizierà la ricrescita.
    2) Le cose andranno diversamente. L'Europa ci boccerà agli esami dicendo che non siamo abbastanza studiosi per stare nella sua classe. Usciremo dell'Euro Zona (o dall'UE direttamente), torneremo alla Lira e dovremo cavarcela da soli.
Ciò che dovremo sempre ricordare, comunque vada, è la prima delle Sette Menzogne del Successo - da Anthony Robbins, "Come ottenere il meglio da sé e dagli altri"- che dice:
"Tutto quel che succede ha una ragione e uno scopo e possiamo servircene."
Se capiremo le regole e ci mostreremo all'altezza della situazione, l'Unione Europea si dimostrerà un grande progetto, capace di dare entusiasmo ai popoli che l'hanno fondata. Se non andrà così, beh, si vede che era destino. Non era fatta per noi, l'Europa.
In ogni caso, l'importante è essere partecipi di questo passaggio storico: per non morire arrugginiti, come tutti quelli che si lasciano piovere addosso. 


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